919-Che cos'è il Modello 231 ?

Che cos'è il Modello 231 ?

Il D.lgs. 231 del 2001 ha introdotto nel panorama giuridico italiano la responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi nell'interesse o a vantaggio delle stesse. Questa normativa estende la possibilità di imputazione diretta agli enti, che precedentemente non potevano essere considerati soggetti responsabili di reato. Questa particolare responsabilità delle imprese non riguarda tutti i reati previsti dal nostro ordinamento, ma solo quelli specificamente richiamati dal D.Lgs. 231/2001, detti «reati-presupposto».  Il modello 231, se correttamente implementato e aggiornato, permette alle società di esimersi dalla responsabilità per i reati commessi dai propri dipendenti, purché queste dimostrino di aver fatto il possibile per evitarli.

Che cos’è il Modello Organizzativo 231?

Il modello organizzativo 231 è uno strumento che documenta l’insieme di regole, procedure e protocolli adottati dalle imprese per evitare la commissione di illeciti che potrebbero comportare responsabilità giuridica per l’ente. Inoltre, il decreto prevede la nomina di un organismo indipendente, il cui dovere è di vigilare sull’attuazione e l’aggiornamento del modello (detto, appunto, Organismo di Vigilanza). L’obiettivo della normativa 231 è quello di stimolare le aziende a implementare sistemi di prevenzione dei reati, attraverso l’adozione di modelli organizzativi, di gestione e di controllo.

Come si crea un Modello 231?

La creazione di un modello 231 segue un percorso ben definito, in diverse fasi chiave :

Fasi di implementazione
Analisi e valutazione del rischio (risk assessment e gap analysis)
Questa fase richiede una mappatura dettagliata dei processi aziendali, per identificare le aree a rischio di commissione di reati. Si procede poi alla valutazione di tali rischi, considerando la loro probabilità di accadimento, la gravità delle sanzioni e l'impatto potenziale, e alla realizzazione di un Piano di miglioramento (o Action Plan).

Redazione del Modello e definizione delle procedure di controllo

Basandosi sull'analisi del rischio, si redige il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (composto di Parte Generale e
Parte Speciale) e si definiscono protocolli e procedure di controllo mirate a prevenire la commissione dei reati identificati.
Questi protocolli includono sistemi di autorizzazione, verifica e monitoraggio.
Il Codice Etico è un documento separato rispetto al Modello, ma ne fa parte integrante.

Attività di formazione e informazione
La formazione e l'informazione di tutti i soggetti coinvolti (amministratori, dipendenti, collaboratori e terzi, organi di controllo,
stakeholders in generale) sono essenziali per garantire l'efficacia del Modello 231.
Le attività formative mirano a diffondere la conoscenza delle politiche e delle procedure adottate, nonché della normativa di riferimento.

Qual'è il ruolo dell'Organismo di Vigilanza (OdV)?

L'OdV viene scelto dall’azienda e ha il compito di verificare il funzionamento e il rispetto del Modello 231. Deve essere dotato di autonomia e indipendenza, con poteri adeguati a esercitare un efficace controllo. L'OdV è responsabile anche del monitoraggio periodico e dell'aggiornamento del Modello. L’attività dell’OdV si basa sia su verifiche programmate, sia su flussi informativi che provengono dalle funzioni aziendali. L’OdV infine è il destinatario delle segnalazioni su eventuali violazioni del Modello o commissione di reati.

Monitoraggio e aggiornamento del modello
Il Modello 231 è un documento che va aggiornato periodicamente, in quanto le leggi cambiano regolarmente. Anche in questa fase, L'OdV svolge un ruolo chiave : assicura che il Modello sia sempre adeguato ed efficace.

I Reati-Presupposto

  • Delitti contro la Pubblica Amministrazione (come la corruzione o la turbativa d’asta);
  • Reati societari (quali le false comunicazioni sociali o l’illecita influenza sull’assemblea);
  • Reati di market abuse (come l’aggiotaggio);
  • Reati in materia di salute e sicurezza, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro;
  • Reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio;
  • Delitti informatici;
  • Delitti contro l’industria e il commercio (come la frode in commercio);
  • Delitti in materia di violazione del diritto d’autore;
  • Reati in materia ambientale;
  • Reati per l’impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare;
  • Reati di corruzione tra privati;
  • Frode in competizioni sportive;
  • Reati tributari (per esempio, omessa presentazione della dichiarazione; falsa fatturazione; omesso versamento IVA);
  • Reati doganali (varie fattispecie di contrabbando);
  • Delitti contro il patrimonio culturale e riciclaggio di beni culturali.

Sanzioni Previste Dal Decreto Legislativo 231

Il D.Lgs. 231/2001 introduce sanzioni pecuniarie e interdittive per le entità giuridiche in caso di reati commessi dai loro rappresentanti o dipendenti. Le sanzioni pecuniarie si basano su un meccanismo di quote, determinate dalla gravità dell'illecito, con un valore monetario per quota che considera la dimensione economica dell'ente. Le sanzioni interdittive mirano a limitare l'attività dell'ente, includendo la sospensione o revoca di licenze, il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, e l'esclusione da finanziamenti. Altre sanzioni possono includere la confisca dei proventi del reato e la pubblicazione della sentenza.

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